Voto:
8/10
Freschi di contratto con l’etichetta discografica Sub Pop, il trio di Toronto, composto da Alex Edkins, Hayden Menzies e Chris Slorach presenta l’omonimo album d’esordio Metz: una serie di brani che ricorda l'immediatezza violenta e rabbiosa di
Nirvana, Mudhoney, Shellac, Jesus Lizard, NoMeansNo, Drive Like Jehu, grazie ai suoni capaci di catturare la potenza del rumore in 30 minuti deliranti.
Apre Headache. L’estasi musicale pura degli amplicatori che minacciano le
pareti più robuste, trascina nel caos totale e distruttivo senza alcuna tregua
l’intera tracklist.
Mentre il garage di Get Off e Pricks Sad continua a martellare nella stessa direzione delirante,
Nausea non é altro che il suono del rigurgito suggerito dallo stesso
titolo.
Altri pezzi capaci d’estasiare il nostalgico pubblico noise-rock dei primi
anni ‘90 sono: Wet Blanket, Wasted, The Mule e Negative Space. Chitarre selvaggie e
ripetute urla nell’assoluto frastuono belligerante delle tracce.
Polverizzano le fatiche recenti di
band che sanno spaccare i timpani, come Japandroids e Cloud Nothings,
alzando il livello qualitativo in modo esponenziale.
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