MICAH P. HINSON - MICAH P. HINSON AND THE NOTHING

Talitres, 2014

Voto:
7,5/10





reviewer: Matteo


2013: Sono arrivato a Santander la sera del 26 aprile da Barcellona con 39 di febbre, ho passato tutto il viaggio a chiedermi che cazzo stavo facendo, quasi rimpiangendo di non essere rimasto a casa al caldo a vedere film e mangiare pipas. Il tempo faceva decisamente schifo, pioveva, come spesso accade da quelle parti, il mar cantabrico era incazzato, io ero scosso dai brividi e non smettevo di tossire. 
Conclusione: la prima notte la passo in albergo in compagnia dei miei compagni di viaggio pastiglia e sciroppo.

La mattina successiva c’è un accenno di sole, la condizione fisica del sottoscritto va lentamente migliorando insieme all’umore, decido di andare a esplorazione questi luoghi sconosciuti. Santander è una piccola e tranquilla città facilmente attraversabile da un bipede, il centro storico, le sue piazze, le strette stradine, un lungomare tra i più suggestivi che mi sia capitato di osservare, la grande playa del Sardinero, la penisola della Magdalena. Nel pomeriggio intanto il cielo si incazza, il risultato è l’arrivo di un temporale epico. Ora a Santander, mentre i negozi di dischi sono più rari di un igloo in Andalusia, i bar spuntano ovunque, rifugiarmi in uno di questi aspettando che la situazione migliori mi sembra dunque la decisione più saggia. Quando l’acquazzone finalmente passa, parecchie ore e birre più tardi, ho conosciuto diversi personaggi della zona, alcuni interessanti, altri molesti, molti sono incuriositi dal mio accento, manco venissi dall’isola di Pitcairn. Si è fatto tardi, nel frattempo, e la mia influenza pare svanita, giro ancora qualche posto. A chi mi chiede il motivo della visita in Cantabria, cioè quasi tutti, spiego: “Domani suona Micah P. Hinson”. Nessuno di loro ha la minima idea di chi sia. Ma non importa.

La sera successiva nello Studio Moon River c’è lui da solo con la chitarra e suona tutto Opera Circuit, il suo secondo disco, più sette canzoni del nuovo album, all’epoca in fase di registrazione, e Beneath The Rose a chiudere il tutto. È in forma, il ragazzo. Tra una canzone e l’altra fuma un sacco di sigarette, ci racconta come, dove e perché sono nati i suoi pezzi, spiega che dopo l’incidente stradale in cui è stato coinvolto nel 2011 a Tarragona, durante il tour in cui suonava Trompe Le Monde dei Pixies accompagnato dai Tachenko, ha qualche difficoltà a suonare alcuni accordi. Ne viene comunque fuori una roba incredibile, a tratti commovente.
Dieci mesi dopo esce Micah P. Hinson and The Nothing. Il retro della copertina recita così: 12 songs from Santander, Spain. Lo pubblica un’etichetta francese, Talitres.

C’è un sacco di roba diversa dentro questo disco, lo metti sul piatto e inizia subito con una sorpresa, c’è infatti un Micah inedito, almeno in studio, che scopre che le chitarre possono anche fare casino qualche volta. La musica prosegue tra slide guitar e pianoforte, chitarre che provocano “dolor de oìdos”, ci sono figli dell’Unione Sovietica cantati in un’atmosfera quasi surreale, c’è tanta America, si sente tanto il Texas dove è nata questa manciata di canzoni, ci sono storie di vita vissuta raccontate da melodie appena accennate, storie che vengono da un milione di anni luce di distanza, arrivano per entrarti dentro e restarci. Per chi scrive l’ascolto di questi pezzi riporta naturalmente a quei giorni in Cantabria, al suo mare e al suo vento, la gente e i bar, momenti speciali grazie a un Micah che pur venendo da lontano a raccontare mondi diversi riesce sempre a farti sentire a casa. E come ogni volta siete tutti, se volete, i benvenuti.


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